Oggi per poter votare si utilizzano delle procedure costose, lente, soggette ad errori, e così complicate, che di fatto imediscono a molti di esercitare il proprio diritto di voto.
Per ogni votazione vengono chiuse le scuole, vengono arruolati e pagati migliaia di scrutatori e presidenti di seggio, vengono stampate milioni di schede elettorali, allestiti migliaia di seggi, vengono spesi soldi per gli exit pol, e le procedure di spoglio richiedono molto tempo e si prestano a contestazioni.
Inoltre spesso molti elettori sono costretti a rinunciare al proprio diritto di esercitare il voto:
Chi ha il domicilio in un posto diverso da quello in cui ha la residenza, chi ha cambiato residenza da poco tempo (anche da alcuni mesi), prima che i comuni abbianno provveduto a trasmettere i certificati elettorali, chi per ragioni di lavoro, o semplicemente perché è in vacanza, si trova in un posto diverso da quello in cui ha la residenza, per poter votare dovrebbe tronare nel luogo in cui ha la resistenza con viaggi talvolta di migliaia di chilometri.
Internet, oggi è raggiungibile praticamente ovunque nel mondo.
La connessione ad internet è disponibile in quasi tutti gli uffici, le case, le scuole, e viene fornita in alberghi, campeggi, bar, supermercati.
Il proprio PC portatile è facilmente trasportabile quasi ovunque, ma è possibile connettersi in rete anche senza, rivolgendosi a strutture appositamente attrezzate, o perfino usando il telefonino.
Già oggi quasi tutte le banche dispongono di applicazioni che consentono ai clienti di eseguire operazioni finanziarie di ogni tipo in modo sicuro.
Perché il governo italiano non è in grado di realizzare con le stesse tecnologie, e con la stessa sicurezza, un software che consenta di riconoscere un votante in maniera univoca, di controllare se ha già espresso il suo voto, e di trasmettere sulla rete un'informazione semplice come un "si/no"?
Il certificato elettorale potrebbe diventare qualcosa di simile ad una password, rilsciata dal comune di residenza, e che consente di esprimere il proprio voto.
Si potrebbero allestire solo pochi seggi (sempre di tipo elettronico) per chi è incapace di utilizzare internet, e questi seggi potrebbero essere attrezzati con una tastiera mobile (come quella per digitare il codice segreto del bancomat al supermercato) con solo 2 bottoni (si/no), che verrebbe attivata dal personale del seggio con il "certificato elettorale - password" del votante.
Chi ha diritto di votare potrebbe farlo da qualunqe posto, perfino dall'estero.
Non ci sarebbero i costi ed i rischi di viaggi inutili dei votanti.
Si verificherebbe un enorme risparmio economico (pochi seggi, nessuna scheda, poche persone assunte per allestire e far funzionare i seggi).
Probabilmente non sarebbe necessario chiudere le scuole.
Si eliminerebbero rischi nell'interpretazione delle schede.
Si eliminerebbe il tempo ed il costo dello spoglio delle schede.
Non sarebbero necessarie le spese per le agenzie che anticipano con le loro previsioni i risultati elettorali, perché tutti i voti sarebbero già registrati, e disponibili in tempo reale per le statistiche sui server del governo.
Le consultazioni elettorali diventerebbero così semplici ed economiche che si potrebbe prendere in considerazione di utilizzarle con maggiore frequenza per ottenere una maggiore paretcipazione dei cittadini alla vita politica del proprio paese, con una gestione democratica più diretta, ed un minore distacco tra cittadini ed istituzioni.