Molti anni fa, quando avevo circa 8 anni, durante le vacanze pasquali, ho dormito in camper in vicinanza di una bellissima spiaggia a Caorle.
Quella mattina mi era capitato di svegliarmi insolitamente presto, e di osservare quel che accadeva alle premissime luci del giorno.
C'era un silenzio insolito per quel posto, e non c'era nessuno.
L'aria era limpida e fresca, ma senza vento.
I colori freddi dell'acqua, e della notte che stava finendo, si mescolavano con quelli caldi delle luci dell'alba riflessi sulla superficie liscia del mare e sulla spiaggia, creando un'atmosfera anomala ed intrigante.
In mezzo a questo scenario, è comparso qualcuno con una canoa da discesa sulla spalla, ci è salito, ed in pochi minuti è scivolato silenziosamente ed apparentemente senza sforzo fino a scomparire all'orizzonte, tra i riflessi rossi del sole.
Ad oltre 30 anni di distanza, ricordo perfettamente l'emozione di quella mattina.
E' stato allora che ho deciso che avrei dovuto imparare ad andare in canoa.
Poco tempo dopo ho avuto la possibilità di provarci davvero.
Un mio zio si era comperato una pesantissima canoa da turismo in fibra di vetro, con una enorme pagaia in legno di 220 cm.
Ero felice ed orgoglioso di scoprire che potevo navigare da solo sul lago di Garda.
Poi mi sono iscritto ad un club di canoa della mia città e la passione è cresciuta con nuove scoperte.
Si poteva fare il surf nelle onde del fiume.
In primavera, quasi ogni fine settimana si esplorava un torrente di montagna nuovo e spesso selvaggio.
Si viveva al solo ed all'aria aperta, i viaggi erano lunghi ma carichi di attese e di aspettative, erano l'occasione per cantare in compagnia, ed il vecchio scassatissimo furgoncino VolksWagen che usavamo, aggiungeva sempre un pizzico di imprevedibilità; ogni week end era un po' come una gita di boy scout.
Poi da ragazzo c'è stato il periodo delle gare nella specialità dello slalom fluviale, con escursioni in mezza Europa.
Ora sto scoprendo il fascino della canoa canadese aperta (indiana).
Un mezzo antico ma sorprendentemente versatile.
Consente di affrontare rapide molto più impegnative di quanto potessi sospettare.
Può essere utilizzata da soli, come in compagnia.
È l'unico tipo di canoa che consente di trasportare materiale sufficiente per il campeggio e per una gita di più giorni.
Ci si può perfino trasportare una bicicletta (da utilizzare per raggiungere la partenza di una discesa fluviale dopo aver lasciato l'auto all'arrivo per il recupero della canoa.
È sorprendentemente più veloce di quanto si possa pensare (in una sfida con un pedalò non c'è nemmeno competizione).
Nonostante fuori dall'acqua queste canoe sembrino enormi, una volta nel loro ambiente, diventano docili e manovrabili.
Sono dei mezzi estremamente polivalenti che possono essere facilmente attrezzati per navigare a vela o con un piccolo motore fuoribordo.
La costruzione e l'utilizzo di una pagaia tradizionale canadese è estremamente gratificante.
I modelli in legno e tela, costruiti con le tecniche di appena una generazione successiva a quella delle canoe indiane in corteccia di betulla, hanno un fascino particolare. Sono bellissimi da vedere, hanno un peso del tutto paragonabile a quello dei più recenti modelli in plastica, ma sono più rigidi e piacevoli da usare.
Spero di poter imparare queste tecniche costruttive, per realizzare la canoa dei miei sogni.