293,96 km
dislivello in salita 3136 m
dislivello in discesa
calorie KCal
velocità massima 62,2 km/h
Per questo viaggio cicloturistico abbiamo utilizzato le biciclette che avevamo a casa e che sfruttiamo per la maggior parte degli spostamenti in città.
La mia è una robusta bicicletta da fattorino.
È stata ricavata dalla mia prima mountain bike, una Olimpia Leopard del 1986, con telaio in acciaio, ruote da 26 pollici, su cui ho montato pneumatici non tassellati di larga sezione (2,25'), parafanghi, e portapacchi.
Le ruote sono scorrevoli, in grado di sopportare il carico, e forniscono una buona ammortizzazione.
I portapacchi mi hanno consentito di utilizzare le sacche stagne che avevo già a disposizione per le gite in canoa.
Ho fissato le borse ai portapacchi con delle reti elastiche con ganci, che permettono di avvolgere le borse su tutti i lati, e di infilarci sotto e/o agganciare altri piccoli oggetti, come la maglia antivento, i guanti, od il power bank.
La bici è dotata di luci Reelight che utilizzano dei magneti sui raggi, per generare la corrente che le mantiene sempre accese, senza creare alcuna resistenza apprezzabile.
Oltre al normale campanello, la bici dispone di un potente clacson ad aria compressa che si ricarica con la pompa per gonfiare le ruote, che è molto utile per difendersi dai pericoli causati da automobilisti, che a volte non si accorgono o non considerano la presenza dei ciclisti, nella scelta delle loro traiettorie dei tempi e le velocità delle loro manovre.
La bicicletta è piuttosto pesante (20 kg in ordine di marcia, e 30 kg col carico), ma è solida, scorrevole ampiamente collaudata, ed ha già dimostrato di poter sopportare ogni maltrattamento, è dotata di 18 rapporti che coprono ogni esigenza.
La bici di Giovanna è una city bike con telaio da donna in alluminio, ruote da 28" x 35 mm di sezione, portapacchi posteriore attrezzato con doppia borsa stagna, e portapacchi anteriore con cestino.
Il peso è leggermente inferiore (14,9 kg in ordine di marcia, e 23,8 kg col carico), è una bici ultra-collaudata, apprezzata per la posizione di guida, la comodità della sella, la scorrevolezza, e la facilità di carico .
Abbiamo utilizzato un ciclocomputer / navigatore satellitare Bryton Rider 450 che si è rivelato un ottimo strumento:
ci ha permesso di seguire con precisione le tracce dei percorsi scaricate o predisposte prima della partenza;
di utilizzare il telefonino per predisporre percorsi e farci guidare;
di trovare i luoghi dei nostri pernottamenti;
di conoscere le distanze ed i dislivelli per arrivare
di visualizzare temperature ed il tempo disponibile prima del tramonto (in ottobre può essere antipatico farsi sorprendere dal buio, in montagna, in un bosco isolato frequentato dagli orsi);
di registrare i percorsi effettuati;
è uno strumento estremamente leggero e relativamente economico;
la carica consente il funzionamento per molti giorni, e si può anche alimentare durante l'uso con un power-bank;
In considerazione della stagione, del percorso montuoso, delle giornate più corte, per risparmiare sul peso, per tenerci un po' di spazio per l'abbigliamento, e per prenderci qualche comodità, non ci siamo portati attrezzature da campeggio, ed abbiamo preferito utilizzare le strutture locali per la cena ed il pernottamento.
Ovviamente ci siamo portati un mini kit di attrezzi per piccole riparazioni, comprendente camere d'aria di scorta, pezze per la riparazione delle camere d'aria, pompa, leve cacciacopertoni, ed un multi-attrezzo per ciclisti, lampade frontali.
L'intera giornata è stata sostanzialmente dedicata al viaggio a Trieste.
Partiamo dopo le nove del mattino, dopo una notte di lavoro in ospedale di Giovanna.
Usiamo i treni per viaggiare con le bici al seguito fino a Milano.
Pedaliamo attraverso il centro di Milano fino alla Stazione Centrale, da dove utilizziamo nuovamente il treno con le bici al seguito.
Purtroppo il trasporto delle bici al seguito è consentito soltanto sui treni regionali.
Così siamo costretti ad utilizzare altri 3 diversi convogli per raggiungere la destinazione, che pur si trova sulla stessa linea ferroviaria che attraversa l'intera pianura padana, da Torino fino a Trieste, dedicando al viaggio di andata e di ritorno ben 2 giorni di viaggio e 2 pernottamenti.
NB
Il trasporto sui treni veloci è consentito con sovrapprezzo solamente smontando le biciclette, il loro carico (procedura scomoda e dispendiosa), e riponendo tutto in apposite sacche (costose), piuttosto antipatiche da dover trasportare durante il viaggio in bici.
É inoltre richiesto il pagamento di un supplemento al biglietto, anche nel caso la vostra bici si sia trasformata in un bagaglio, spesso di peso e dimensioni inferiori a quello di molti altri passeggeri).
Al nostro arrivo a Trieste, usiamo le biciclette su un percorso in costante salita, che passando ai piedi del "faro della Vittoria", ci conduce fino al "B&B Villa Inn" (Via Ulderico Moro 1, 34136 Trieste), in posizione sopraelevata panoramica, appena sovrastante il porticciolo di Barcola.
Ci rimane il tempo per una passeggiata in bicicletta sul lungomare fino al castello di Miramare, e per una pizza a Barcola alla "Pizzeria Alla Fonda" (servizio lento, pizza non particolarmente gradevole e piuttosto costosa).
distanza 37,43 +19,76 + 1.34 = 58,53 km
dislivello in salita 653 + 349 + 0 = 1002 m
dislivello in discesa 429 + 84 + 60 = 573
calorie 894 + 607 + 18 = 1519
velocità massima 62,2 km/h
Scarica la traccia del percorso della 1a tappa in formato .gpx (da inserire sul tuo navigatore).
Trieste
Con una rapida discesa dal B & B raggiungiamo ed attraversiamo il centro di trieste e la zona portuale, fino a raggiungere la
Pista ciclabile triestina Giordano Cottur in val Rosandra.
La pista è molto gradevole, e con una dolce salita attraversa i quartieri residenziali di Trieste, boschi di latifoglie, di conifere, fino a raggiungere i pascoli al confine con la Slovenia.
La seconda metà della ciclabile ha un fondo ghiaioso ed è più faticosa sia nella guida per la ridotta stabilità ed aderenza, sia per lo sforzo sui pedali.
Quando torniamo sulle strade asfaltate affrontiamo le prime discese sotto una fine pioggia.
Scopriamo che le biciclette, appesantite dai bagagli, così faticose da spingere in salita, in discesa scorrono velocissime ad oltre 60 km/h, sollevando dietro la ruota posteriore, un'alta e lunghissima cresta di spruzzi d'acqua.
Con una deviazione sulla destra di pochi chilometri raggiungiamo il paese di Rodic (Rodiac), vicino a Divaccia, luogo di villeggiatura estivo dei triestini benestanti.
Una seconda breve deviazione dopo pochi chilometri ci permette di raggiungere le grotte di San Canziano (Skocjanke jama).
Sono le più incredibili che abbiamo mai visitato.
Il fiume Timavo ci si infila dentro e riemerge in Italia dopo 50 km.
Nelle grotte c'è un canyon profondissimo, a pareti verticali, ed il sentiero è scavato nella roccia a strapiombo a più di 100 m di altezza.
Ripartiamo alle 17.30 in direzione di Postumia che dista ancora 32 km e temiamo di non riuscire ad arrivare prima del tramonto.
Il percorso richiede di affrontare ripetute lunghe salite e dopo alcuni chilometri Giovanna si fa prendere dallo sconforto per da stanchezza accumulata nelle gambe dopo tanti km in bici ed a piedi.
Per fortuna a Senožece (Senosecchia), un microscopico centro abitato in mezzo alle campagne, troviamo ospitalita nella locanda "ristorante Stari grad" che prepara piatti tipici Sloveni ed a base di cacciagione, e che ci offre ospitalità ed un parcheggio protetto per le bici.
Senožece (Senosecchia) - Predjama (Lueghi) - Postonja (Postumia)
distanza 8,89 + 7,32 + 10,65 = 26,86 km
dislivello in salita 136 + 178 + 206 = 520 m
dislivello in discesa 143 + 223 + 169 = 535 m
calorie 186 + 327 + 247 = 760
velocità massima 55,84 km/h
Scarica la traccia del percorso della 2a tappa in formato .gpx (da inserire sul tuo navigatore).
Oggi abbiamo pedalato meno ma ci siamo fatti 520 m di dislivello in salita.
La programmazione del ciclocomputer ci porta ad attraversare dei bellissimi borghi rurali, con poche case ben curate, pascoli, boschi immensi interrotti da radure erbose, orti e frutteti.
Giovanna mi maledetto perché una parte del sentiero era ripida su sentieri sterrati e fangosi, ma spettacolare per i paesaggi.
Purtroppo lei non ama la guida trialistica, e le ruote si sono bloccate per le foglie ed il fango accumulato tra ruote e parafanghi.
Poi si è divertita quando abbiamo esplorato le grotte di Predjama, non illuminate, arrampicandoci con elmetti da speleologia con le luci frontali, tra strettoie, e scalette metalliche verticali.
Per la notte ci siamo trasferiti all' Ostello della gioventù di Postumia.
È organizzato in modo moderno con una serie di servizi condivisi per favorire il benessere, l'efficienza, l'economia, e la socializzazione degli ospiti.
Album foto Senosecchia Predjama
Postonja (Postumia), Grad Prestranek (Castello di Prestrane), Pivka (San Pietro del Carso), Narini, rovine castello di Šilentabor, Ratečevo Brdo (Ratecevo in Monte) fattoria Jenezinovi Česnik Gregor s.p.
distanza 30,99 + 0,75 + 8,61 = 40,35 km
dislivello in salita 263 + 4 + 285 = 552 m
dislivello in discesa 327 + 2 + 236 = 565 m
calorie 884 + 27 + 358 = 1269
velocità massima 51,1 km/h
Scarica la traccia del percorso della 3a tappa in formato .gpx (da inserire sul tuo navigatore).
Visita alle grotte di Postumia in trenino, con guida in italiano solo per noi.
Agevole e panoramica biciclettata nelle ondulate campagne fino a Pivka.
Una brevissima deviazione su una collina, ci porta a Gostilina (trattoria) Grad Prestranek su una radura panoramica dove si può pranzare con 5 €, e c'è un maneggio grandissimo, con una enorme pista coperta.
Prima di raggiungere il paese di Pivka seguiamo un sentiero panoramico sui laghi intermittenti di Pivka (asciutti durante il nostro passaggio).
Il paesaggio e movimentato dall'attraversamento di molti borghi agricoli ordinati, e con abitanti laboriosi, ed abbellito da orti rigogliosi, campi di zucche, e fioriture colorate.
Ottimo caffè con biscotti al cioccolato.
Rottura del manettino del cambio.
Saltiamo il museo della guerra.
Arriviamo a Narini alle 17.00, un minuscolo paesino agricolo, e decidiamo di proseguire seguendo la traccia preparata per la tappa del giorno successivo.
Il percorso segue una ripida e sassosa strada sterrata in salita che ci conduce dapprima alle rovine castello di Šilentabor, da cui si gode di in meraviglioso panorama delle campagne e dei paesini,
infine percorriamo la strada in discesa in parte sterrata, che attraverso i pascoli ci permette di raggiungere la nostra destinazione serale: la fattoria Jenezinovi nel paese Ratečevo Brdo.
Il posto era appuntato sulla traccia del navigatore gps, ma abbiamo trovato una fattoria, senza insegne, campanelli, o un'ingresso riconoscibile per un esercizio aperto al pubblico.
Chiedendo ad un contadino, veniamo condotti da suo figlio che ci accoglie calorosamente, ci offre una sorta di liquore alle mele, e ci assegna una confortevole camera ristrutturata.
Nonostante la posizione amena scopriamo che sono disponibili molte camere, e moltissimi posti a tavola nel ristorante sottostante.
Durante la cena conosciamo una coppia di anziane signore di San Francisco, che stanno viaggiando e continueranno a viaggiare in Europa.
La cena è di preparazione casalinga, e quasi esclusivamente con frutta, verdura, uova carni e provenienti dalla loro azienda.
Brodo con gnocchi di patate, bistecche con peperoni, patate, e insalata verde con pomodori e fagioli.
Album foto da Postumia alla fattoria Jenezinovi
Fattoria Jenezinovi a Ratečevo Brdo (Ratecevo in Monte), castello di Prem (Primano), Gostišče (Guest-house) Mašun (Montenevoso)
distanza 7,87 + 26,49 = 34,38 km
dislivello in salita 131+ 898 = 1029 m
dislivello in discesa 250 + 274 = 524 m
calorie 236 + 1113 = 1349
velocità massima 52,4 km/h
Scarica la traccia del percorso della 4a tappa in formato .gpx (da inserire sul tuo navigatore).
Mi sveglio con qualche bruciore alla minzione e mi impongo di bere molto durante la giornata.
Colazione da re, con frutta uova strapazzate, salumi, formaggi, pane e marmellate fatte in casa, caffelatte, ecc.
Mi viene concesso l'accesso all'officina della fattoria per fissare con del filo di ferro la leva del cambio.
Poco dopo la partenza raggiungiamo il Castello di Prem (Primano).
É presto e non è ancora possibile entrare a visitarlo, ma possiamo approfittare di uno spuntino con fichi appena colti.
Dopo ancora pochi chilometri raggiungiamo un bellissimo mulino ad acqua, prima di attraversare su una passerella il fiume Reka
Il percorso del giorno, anche se non particolarmente lungo, si è rivelato di seguito fisicamente molto impegnativo, prevalentemente su strade sterrate e sassose, e con dislivello in salita di 1029 m.
Ci fermiamo a pranzare su degli alpeggi, poco prima dell'inizio dei tratti più ripidi e dissestati, dove troviamo alcune postazioni predisposte con gli attrezzi per la manutenzione delle biciclette.
Ci fermiamo un po' prima del termine previsto della tappa, per la stanchezza, per l'incertezza su un'ulteriore possibilità di alloggio entro pochi chilometri, per l'incertezza del tipo di percorso che ci avrebbe atteso, e per il poco tempo disponibile prima del tramonto.
Il paesaggio e stato piacevole, e variegato, prevalentemente su strade non asfaltate nei boschi e prati degli alpeggi.
Ma Giovanna, contrariata dalle salite, e dalla qualità del fondo stradale, è rimasta taciturna e di cattivo umore per quasi tutta la giornata.
Ceniamo e dormiamo in una locanda alpina a 1040 m slm, sul punto più alto sella strada che attraversa le montagne vicino al monte Nevoso (Sneznik): Gostišče Mašun.
L'aspetto è quello di una baita per taglialegna e cacciatori.
All'esterno sono esposte decine di motoseghe e numerose grandi statue in legno.
All'interno sono esposti numerosi trofei di caccia, attrezzi per le attività forestali ed agricole.
Ottima cena:
gnocchi coi funghi
Carne di Vitello alla Masun
Strucoli
Vado a dormire coi chiari sintomi di una cistite e la febbre coi brividi.
Comincio a temere di non essere in grado di affrontare il viaggio in bicicletta del giorno successivo per uscire da queste zone di montagna.
Album foto tappa da Jenezinovi - Masun
distanza 20,67 + 1,40 +7,95 + 3.01 = 34,07 km
dislivello in salita ? m
dislivello in discesa ? m
calorie ?
velocità massima 39.7 km/h
Scarica la traccia del percorso della 5a tappa in formato .gpx (da inserire sul tuo navigatore).
La giornata minaccia pioggia, fa freschino, ed è molto umido.
Mi sento in forze.
Colazione da re, e chiacchiere con un gruppo di 6 turisti USA (probabilmente pensionati).
Ci raccontano di aver avvistato un orso che vagabondava attorno all'albergo: il sentiero che stiamo percorrendo, probabilmente non per caso si chiama: "sentiero dell'orso", e la maggior parte delle locande prepara piatti a base di carne d'orso.
Dopo qualche foto all'esterno dell'albergo, ed ai resti del castello di Masun, partiamo con la bicicletta, un po indecisi per le condizioni meteo, e per il timore di dover affrontare un percorso impegnativo come quello del giorno precedente.
Ancora una volta la strada è sterrata, ma scorrevole, e mediamente in lieve discesa, alle pendici del monte Nevoso (Sneznik) per i primi 20 km.
Si stacca completamente dal manubrio il manettino del cambio che avevo fissato con del filo di ferro.
A sorpresa alla fine di delle meravigliose stradine fiancheggiate da grandi alberi, appare il bellissimo castello di Sneznik.
Le nostre tracce GPS ci portavano all'ostello Ars Viva a Potcierkev, ma ci arriviamo alle 11.30, e nonostante il meteo minaccioso proseguiamo il nostro viaggio verso le grotte Krizna jama (Grotta di Montecroce)
Poco prima di arrivare compare la pioggia, e diventa sempre più intensa ed insistente.
Ci ripariamo sotto una tettoia con tavolo in corrispondenza del punto di ritrovo delle guide che accompagnano gli escursionisti all'interno delle grotte.
In questo periodo dell'anno è consentita un'unica escursione giornaliera alle ore 15, ed utilizziamo l'attesa per un frugale pranzo, e per qualche chiacchierata con altri speleologi che terminavano l'esplorazione di 6 ore nelle parti meno accessibili delle caverne, ed i nostri compagni dell'escursione delle 15.
La caverna non è illuminata, ed il percorso non pavimentato, pertanto ci si addentra con lampade a batterie.
le grotte sono attraversate da un torrente che scorre in senso contrario rispetto alla direzione di ingresso nella caverna (si risale il corso d'acqua man mano che ci si addentra nella profondità della grotta), e che ad un certo punto, con una curva secca scompare in un inghiottitoio.
Il torrente forma una serie di laghi sotterranei e la nostra escursione è movimentata anche dalla navigazione sul maggiore di questi con un canotto da rafting.
All'uscita dalla caverna fa freddo e piove molto intensamente.
La guida che ci ha accompagnati ci consiglia di fermarci a dormire a: Tekavča Ograda Farm with Accommodation, dopo aver verificato al telefono la disponibilità ad accoglierci.
Album foto tappa Masun, castello di Sneznik, Krizna Jama
distanza 20,16 + 11,50 + 1.71 = 33,37 km
dislivello in salita 213 + 215 + 0 = 428 m
dislivello in discesa 250 + 141 +2 = 393 m
calorie 478 + 249 + 44 = 771
velocità massima 43,3 km/h
Scarica la traccia del percorso della 6a tappa in formato .gpx (da inserire sul tuo navigatore).
I sintomi di cistite sono peggiorati e sono costretto ad alzarmi molte volte durante la notte per andare in bagno.
Da questa mattina i freni delle nostre biciclette non funzionano più come prima.
Forse lo sporco, il fango, e l'acqua hanno compromesso il funzionamento delle pastiglie, anche quando si esercita una forte pressione.
Non abbiamo la possibilità di utilizzare un forte getto d'acqua per la pulizia, ma sono inutili i tentativi eseguiti con fazzoletti di carta.
Oggi fa molto freddo, c'è vento, e non sono sufficienti tutti i nostri numerosi strati di abbigliamento termico, antivento, i guanti, il cappuccio, e l'attività fisica per non soffrire.
Il percorso è scorrevole e variegato, ed attraversa un'ampia zona pianeggiante circondata a 360° da montagne: è l'area dei
laghi intermittenti di Cerkniško Jazero.
Al nostro passaggio appare solo parzialmente occupata dall'acqua, ma a seconda delle stagioni, e delle piogge può apparire come un unico grande lago, come praterie fiorite, o pascoli per il bestiame.
É stato allestito un Museo del lago di Cerknica che illustra come si realizzano i fenomeni che portano alla formazione ed alla scomparsa dei laghi intermittenti, anche con l'ausilio di un grande plastico.
Parco naturale Skocjanske Jame attraversato dal fiume Reka, che riemerge vicino a Trieste.
Il fiume, nei vari tratti in cui emerge, prende i nomi di Reka, Soča, ed Isonzo.
Nel parco il fiume scorre in scenari meravigliosi che alternano foresta, radure gole profondissime, grotte, e ponti naturali in roccia.
Le visite sono libere, non guidate, e non prevedono di dover acquistare un biglietto di accesso.
Impieghiamo molto meno tempo di quanto prevedevamo, per tornare a Postumia.
Abbiamo il tempo per un gradevolissimo spuntino con focacce appena sfornate, acquistate direttamente dal panettiere.
Abbiamo terminato il nostro giro più rapidamente del previsto, così decidiamo di impiegare gli ultimi 2 giorni di vacanza per visitare Lubiana, dedicandoci ad attività più riposanti.
Prendiamo perciò il primo treno, e raggiungiamo comodamente la camera presso "Gloria/Romance rooms & apartements Central Modern Apartment, Dalmatinova Ulica Ljubjana" in cui trascorreremo le ultime 2 notti in Slovenia.
Si tratta un appartamento in stile liberty, ottimamente ristrutturato, e vicinissimo al centro della città.
Le camere sono assegnate agli ospiti in modo esclusivo, mentre il bagno ed i materiali e le apparecchiature per la colazione sono condivisi.
Dopo una breve esplorazione del centro ceniamo alla birreria "Figovec, Gosposvetska cesta 1, 1000 Ljubiana", in un'atmosfera piacevolissima, con piatti tipici sloveni, birra e con una spesa modesta.
Ottimo gelato in centro da "Vigo, Mackova Ulica 2, Ljubiana."
Album foto tappa: Tekavča Ograda Farm, Laghi intermittenti di Cerkniško Jazero, parco Skocian, Postumia, Lubiana
distanza = 10,06 km
dislivello in salita 50 m
dislivello in discesa 51 m
calorie 290 kcal
velocità massima 21.3 km/h
Scarica la traccia del percorso della 7a tappa in formato .gpx (da inserire sul tuo navigatore).
Giro turistico cittadino a Lubiana
Bellissimo giro panoramico per Lubiana (mappa).
Ancora una volta ci siamo avvalsi di una traccia scaricata da internet per esplorare in bici la città, che ci ha permesso di raggiungere facilmente, con precisione, e senza fatica ogni angolo, interessante della città.
La città è ordinata, pulita, molto curata nell'aspetto delle case, e nell'arredo urbano, con molti spazi verdi perfino in centro.
Si incontrano, moltissimi bambini e giovani ragazzi.
Ci sono molti musei, installazioni artistiche .
Il centro culturale Meltekova, nella parte settentrionale non lontano dalla stazione ferroviaria, è stato realizzato in seguito all'occupazione di una caserma abbandonata per proteggerla dalla demolizione.
Ha un'atmosfera in parte affascinante, e dall'altra un po' inquietante, per l'aria un po' abbandonata, per l'accumulo un po disordinato di materiali di origine e significato poco chiari.
Sicuramente è un posto piuttosto inusuale.
È diventato punto di ritrovo di movimenti artistici e creativi, che hanno completamente trasformato l'aspetto degli edifici, con dipinti murali, sculture metalliche, modifiche architettoniche degli edifici, installazioni artistiche originali e mostre.
È la sede di alcune associazioni musicali che ci eseguono concerti di musica alternativa.
Ci è sembrato frequentato anche da qualche tossicodipendente.
Nelle immediate vicinanze si trova una moderna piazza circondata dagli edifici del Museo di Arte contemporanea, del Museo Nazionale della Slovenia, del museo Etnografico Sloveno.
Hrvatski trg park, cioè il ‘Mercato Croato’ è un piccolo parco e piazza ovalare attraversata da sentieri diagonali.
Risaliamo il corso del fiume sulla sponda sinistra fino a raggiungere ed attraversare il ponte di draghi, costruito nel 1900 ed adornato con le statue dei draghi che caratterizzano anche lo stemma della città.
Secondo una leggenda Lubiana sarebbe stata fondata dall’eroe mitologico greco Giasone, che rubò il vello d'oro del re Aites, e scappò sulla nave Argo attraverso il Mar Nero fino al Danubio e risalì il fiume Sava fino al fiume Ljubljanica.
Alla sorgente del fiume Ljubljanica, Giasone e gli argonauti si fermarono in un grande lago e in una palude dove viveva un drago.
Giasone affrontò il drago, lo sconfisse e lo uccise.
Poi smontarono la nave Argo, la trasportarono fino al mare dove la ricostruirono e la utilizzarono per tornare in Grecia.
Il simbolo del drago sullo stemma della città si è gradualmente trasformato da mostro, a protettore della città, rappresentando il potere, il coraggio e la saggezza.
Sulla riva destra del fiume abbiamo visitato il ricco mercato all'aperto, abbiamo percorso la via principale del centro storico, passando davanti alla Cattedrale di San Nicola, il Municipio, ai piedi della collina su cui sorge il castello.
Siamo tornati sulla sponda sinistra attraversando il ponte dei calzolai, attualmente in muratura ed adornato da colonne. È costruito nel 1931 in sostituzione di un precedente ponte in legno sul quale sorgevano una serie di laboratori di calzolai.
Attraverso una passerella torniamo sulla riva destra e risaliamo lungo gli argini del fiume, il parco Spica con terrazzi erbosi esposti a sud ed affacciati sul fiume, ritrovo di molti ragazzi per prendere il sole, chiacchierare, bere e ballare.
Appena oltre origina il canale Gruberjev, che si attraversa su una passerella cicolpedonale costruita recentemente (2009). Lì scopriamo una zona di istituti universitari, e spendiamo un po' di tempo ad esplorare il giardino Botanico, leggendo i racconti della vita di Humbolt sui molti cartelli informativi lungo il percorso.
Sulla strada del ritorno ci portiamo di nuovo sulla riva sinistra del fiume Lubianica, e risaliamo il corso di un torrentello (Gradascica) che attraversa una gradevole zona residenziale, e ci consente di raggiungere rapidamente il parco / giardino di Tivoli.
È affollato da sportivi che corrono, mamme coi passeggini, coppie di fidanzati, ed anche numerose scolaresche accompagnate dai propri insegnanti.
Uscendo dal parco passiamo di fianco alla Galleria Nazionale, al "Grattacielo", per tornare in centro al punto di partenza.
distanza = 14,00 km
dislivello in salita ? m
dislivello in discesa ? m
calorie ? kcal
velocità massima 45,4 km/h
I programmi del giorno prevedevano il trasferimento in treno a Trieste, ed una breve esplorazione della città e ed un'escursione sulla "Passeggiata Gianmaria Rilke"
purtroppo poco dopo le 8 del mattino, presso la stazione ferroviaria di Lubiana, scopriamo che il primo treno disponibile sarebbe partito alle 16.10
Le condizioni meteo sono molto più clementi del giorno precedente e decidiamo di utilizzare il tempo rimasto per gironzolare per Lubiana in bicicletta.
Scopriamo che il grande mercato che si svolge quotidianamente in centro presenta una parte con banchi fissi per la vendita di frutta ed ortaggi, oggetti di artigianato in legno, cesti e pellami: ed una parte che cambia completamente: dove si trovavano innumerevoli banchi per acquistare cibo di strada, si trovano bancarelle che vendono prodotti biologici e vegetariani.
Ci godiamo i lungo-fiume, la piazza del congresso, osserviamo gli originali muri della biblioteca, ed infine saliamo in bicicletta lungo strette e ripide stradine, e su gradevoli vialetti sterrati fino al castello, attraversando delle piacevoli zone verdi e panoramiche.
Dopo aver parcheggiato le biciclette ci godiamo il sole ed il viavai di persone, riparati dal vento, sorseggiando un ottimo cappuccino in una caffettiera nel cortile del castello.
Lo apprezziamo particolarmente dopo 2 giorni di colazioni in camera con merendine pre-confezionate.
Per pranzo ci fermiamo a Hiša Pod Gradom (casa Sotto la città) (Strelištel Ulica 10, 1000 Ljubjana, tel. +38 631 484369) dove mangiamo ottimamente:
1 piatti di carne e gnocchetti con sugo ai funghi e patate arrosto;
1 piatto di carne grigliata, verdure grigliate, patate arrostite;
1 litro di acqua minerale;
pane casereccio.
1 enorme dolce tipico Lubianese chiamato: "Gibaniča";
2 caffè;
2 digestivi liquorosi alla frutta;
33 €
Il viaggio in treno verso Trieste è molto confortevole, su un treno nuovo, su cui è facile caricare le biciclette senza nemmeno smontare i bagagli, dotato di pannelli infomativi, prese elettriche, ecc.
Dalla stazione raggiungiamo in pochi minuti il Bed & Art La Stazione degli Artisti (info@lastazionedegliartisti.it, tel. +39 348 2412125 / +39 348 2412122) nel cuore del centro storico della città, all’interno dello splendido Palazzo Hierschel, che ci fornisce un'ottima sistemazione sicura per le bici.
L'appartamento è davvero gradevole, pulito, in un'ottima posizione per visitare a piedi il centro della città.
É stato recentemente ristrutturato con gusto estetico, mantenendo un aspetto adatto ad un palazzo d'epoca, utilizzando vecchi elementi di arredo recuperati, e la comodità e l'efficienza delle dotazioni e dei materiali moderni.
É dotato di bagno privato con doccia, cucina con stoviglie, frigorifero, fornello elettrico ad induzione, bollitore elettrico, macchina per caffè, impiantato di climatizzazione, TV, Tablet con alimentatore ed amplificatore audio...
Il centro di Trieste è reso particolarmente affascinante da un'illuminazione dai colori incredibili.
Ha un aspetto elegante coi bei palazzi Asburgici, ma molte delle iniziative programmate per la regata "Barcolana" sono state annullate o rimandate in seguito all'assassinio di 2 poliziotti eseguito all'interno della questura da un ladro di motorini di origini straniere.
Per questa ragione le forze dell'ordine limitavano la circolazione dei pedoni in alcune zone del centro.
Album foto a Lubiana e Trieste
distanza = 38,07 km (41,10 km a filo)
dislivello in salita 41 + 2 = 43 m
dislivello in discesa 51 + 2 = 53 m
calorie 637 ÷ 8 = 644 kcal
velocità massima 32,9 km/h
Ancora una volta le strette limitazioni imposte in Italia per il trasporto delle bici in treno ci costringe ad utilizzare 3 diversi treni piuttosto che uno solo, a viaggiare su carrozze sovraffollate, in condizioni di scarsa pulizia, e per lunghi tratti senza potersi sedere, senza posti riservati, nonostante avessimo acquistato i biglietti con oltre 1 mese di anticipo.
I ritardi accumulati, ed il sovraffollamento ci hanno infine fatto perdere la coincidenza con il treno da Verona a Milano.
Da Milano a Vigevano viaggiamo di nuovo in bicicletta, risalendo il corso del naviglio grande.
A parte il traffico pedonale molto intenso nel primo tratto cittadino lungo il naviglio, la pedalata si dimostrerà scorrevole e veloce, con Giovanna che dimostra una notevole grinta sportiva fino all'ultima pedalata