Nel 1986 quando frequentavo il primo anno di università ho acquistato la mia seconda bicicletta.
Allora era una bicicletta innovativa; una delle prime mountain bike che comparivano in Italia.
Aveva 18 rapporti, con 3 corone anteriori, che allora sembravano una quantità spropositata.
Aveva le corone anteriori ovalizzate per favorire la pedalata quando le pedivelle si trovavano verticalmente.
Aveva dei freni a cantilever ancorati alla forcelle, ruote robuste, e pneumatici sovradimensionati, paracorone e paracambio.
Era solida e facile da mantenere.
Da alcuni anni lascio questa bicicletta in una zona di mare, dove veniva utilizzata nei periodi di vacanza.
Lo scorso anno, per l'esposizione agli agenti atmosferici, alla salsedine, alla sabbia, ed anche perché qualcuno avava deciso di utilizzarla come fonte di pezzi di ricambio, era ridotta in condizioni pessime e avrei dovuto eliminarla per sostituirla con una nuova...
La bicicletta prima della sistemazione.
La verniciatura era scolorita, in alcuni punnti staccata, col telaio che cominciava ad arrugginirsi.
Lo pneumatico anteriore era consumato fino ad esporre le tele, e forato.
I cavi di comando dei freni usurati, una leva del freno diversa dall'altra per una riparazione eseguita con pezzi recuperati, comandi del freno scomodi e poco efficaci...
Cigolii della catena e del movimento centrale...
Il cannotto della sella e la sella originali mi erano stati rubati e sostituiti con materiali devastati...
Il portapacchi posteriore era deformato...
I comandi del cambio erano diventati durissimi ed inefficaci...
La catena faceva inspiegabilmente sussultare le rotelle del cambio.
...Ma sono molto affezzionato a quella bicicletta!
Mi aveva accompagnato in mille avventure.
Mi aveva fatto scoprire tanti percorsi inaspettati nei dintorni di Verona, del lago di Garda, ed in Montagna.
Ci avevo percorso chissà quanti chilometri.
Mi aveva accompagnato in città per molti anni.
Mi aveva portato ovunque, ed aveva sempre sopportato benissimo ogni strapazzo.
Oggi ho una mountain bike molto più efficiente, ma mi sarebbe dispiaciuto molto eliminare la mia prima mountain bike...!
Così ho deciso di risistemarla e darle una nuova vita ed una destinazione diversa.
Il telaio robusto telaio in acciaio col tubo superiore così alto, è superato per l'impiego su una mountain bike, ma è perfetto per una cargo bike.
Anche le ruote da 26" a sezione larga sono perfette per una bici da trasporto.
E pure i cambi, che non hanno nessuna possibilità di rivaleggiare con quelli moderni, consentono una rapportatura perfetta per una bici da carico, e permettono di trasportare pesi rilevanti, anche in salita.
Quindi ho trasformato la mia vecchia bici in una bicicletta da fattorino.
La bicicletta da fattorino dopo la sistemazione.
Ho smontato ogni componente meccanico della bicicletta e lo ho lavato con un miscuglio di gasolio e benzina.
Ho lucidato i pezzi ossidati con paglietta di ferro molto sottile.
Ho verniciato il telaio e la forcella con Fernovus nero, che non richiede la mano di fondo, ed ha contemporaneamente un effetto antiruggine e di finitura.
A casa ne avevo già a disposizione da precedenti lavori, e quindi la verniciatura non mi è costata nulla.
Purtroppo questo tipo di vernici generalmente si presenta sotto forma di gel, e quando viene applicata a pennello rimangono inevitabilmente le righe delle pennellate.
Ma ho scoperto successivamente e con sorpresa che si possono applicare anche con un areografo, con grande facilità ed ottimi risultati estetici.
La verniciatura tende a rimanere un po' più "morbida", e con una superficie di aspetto meno vetrificato, ma questa caratteristica tende a migliorare nel lungo periodo, e mi sembra comunque un buon compromesso.
Ho ricostruito e ingrassato i cuscinetti del movimento centrale e dei mozzi, registrando opportunamente le coppie coniche dei mozzi; ora sono scorrevolissimi e senza giochi né cigolii.
Mi sono occupato della centratura e del perfetto tensionamento dei raggi delle ruote (mi sono procurato un ottimo tensiometro per raggi).
Ho riparato la camera d'aria e sostituito i copertoni tassellati con pneumatici stradali Schwalbe BIG APPLE 26x2,15 con la stessa ampia sezione di quelli originali, in grado di sopportare carichi notevoli, e di assorbire le asperità del terreno.
Scivolano scorrevoli e silenziosi.
Mi sono procurato ed ho installato dei robusti parafanghi in acciaio inox, ed un carter per la catena della stesso materiale.
La catena era talmente ossidata, che perfino dopo un accurato lavaggio e lubrificazione, alcune maglie rimanevano piegate nella direzione della curva impressa dalle rotelline del cambio; questa era la ragione che procurava saltellamenti della catena sui pignoni.
Pertanto alla fine di un lungo lavoro di manutenzione sono stato costretto a sostituire la catena.
Il cambio ed il deragliatore sono stati completamente smontati, lavati, lubrificati, rimontati e registrati.
Il comando dei cambi funzionava molto male, perché il cavo di acciaio di comando, aveva tagliato un profondo solco nel tubo del telaio che funge da supporto al movimento centrale, e che funzionava come una sorta di puleggia per il cavo.
Per rimediare ho fatto scorrere il cavetto in un pezzetto di guaina da freni.
Ho sostituito tutti i cablaggi dei freni e dei cambi.
Ora i comandi sono diventati morbidissimi e precisi, e la frenata è potente.
Ho sostutuito i freni a cantilever in plastica, con freni V.brake in alluminio.
Ho sostituito assieme alle leve dei freni, anche il manubrio originale, con uno che consente una stazione più eretta.
Ho installato un campanello meccanico metallico sulla pipa dello sterzo, per evitare interferenze coi comandi dei cambi sul manubrio.
Ho sostituito cannotto reggisella e installato una sella in pelle nera più ampia e molleggiata.
La nuova sella.
Ho montato 2 portapacchi maggiorati e rinforzati davanti e dietro.
Ho installato un ammortizzatore per lo sterzo.
Si tratta di una molla metallica elicoidale che funziona a trazione, ancorata posteriormente alla forcella con una piccola leva, e con l'altro estremo al tubo obliquo del telaio.
Il pre-carico della molla è registrabile con un dado filettato.
Il dispositivo irrigidisce il manubrio quando aumenta l'angolo di sterzata, ed è utile per evitare che la ruota si giri sotto il peso del portapacchi, quando la bicicletta viene parcheggiata inclinata di lato.
Ammortizzatore dello sterzo.
Infine ho installato una coppia di fanalini Reelight a LED ad induzione magnetica; delle calamite simili a quelle del contachilometri, montate sui raggi, quando passano vicino al fanale, generano una debole corrente elettrica, sufficiente a far lampeggiare il fanale:
Non frenano la bicicletta
Rimangono sempre accesi quando si viaggia
Non richiedono dinamo, né batterie, né cablaggi.
Non modificano sostanzialmnte l'aspetto della bicicletta.
Pneumatico di ampia sezione e faro anteriore.
Ho sostituito il cavalletto originale con un robusto cavalletto doppio.
Quando è aperto è dotato di 2 zampe che tengono la bicicletta con la ruota posteriore sollevata.
Questo permette di mantenere la bicicletta stabile sul cavalletto anche quando sul portapacchi anteriore è caricato molto peso.
In assenza di inclinazioni laterali, ho potuto comodamente mantenere la bicicletta sul cavalletto, mentre sul portapacchi anteriore avevo fissato una cassa da 12 litri di latte.
Quando il cavalletto viene ripiegato, entrambe le gambe si ripiegano orizzontalmente sul lato sinistro della ruota come un normale cavalletto monopiede.
Cavalletto doppio aperto
Cavalletto doppio ripiegato.