La canoa e la bicicletta sono 2 pratiche turistico-sportive che hanno parecchi aspetti in comune.
Si praticano all'aria aperta.
Sono mezzi di trasporto che non inquinano e non fanno rumore.
Sono mezzi leggeri e facilmente trasportabili.
Consentono di ampliare il raggio di azione delle nostre escursioni.
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Ci consentono di raggiungere ed ammirare da prospettive insolite luoghi straordinari.
Richiedono che le proprie mete vengano conquistate con le proprie forze, e ci ricordano che abbiamo dei limiti umani, e che ci dobbiamo confrontare con rispetto con l'ambiente che ci circonda.
Per queste ragioni, molti canoisti sono anche appassionati di bicicletta, e di Mountain Bike in particolare.
Spesso i luoghi in cui si svolgono le escursioni in canoa, offrono anche dei fantastici percorsi adatti alla Mountain Bike.
Ho iniziato ad utilizzare la bicicletta in abbinamento alla canoa proprio così.
Ho cominciato a portarla in occasione di gite e raduni canoistici, per esplorare i dintorni del fiume, per godere delle strade in discesa ecc.
Poi l'ho utilizzata per i recuperi dell'auto (generalmente un pulmino) per il trasporto delle attrezzature canoistiche in occasione delle discese sul fiume.
Per eseguire una discesa in canoa lungo un fiume è necessario che qualcuno la guidi fino alla partenza, e ce la riporti all'arrivo. Ma generalmente tutti gli occupanti della macchina sono più interessati alla discesa in canoa, piuttosto che alla guida dell'auto.
Ed allora bisogna utilizzare una seconda auto per recuperare quella utilizzata per trasportare attrezzature e partecipanti.
Così, per fare una volta il percorso in canoa, bisogna ripeterlo 4 volte in macchina (andata e ritorno dell'auto utilizzata per il trasporto delle attrezzature e dei partecipanti, + andata e ritorno dell'auto utilizzata per riaccompagnare il guidatore a riprendere il primo veicolo.
Con una bicicletta si può fare un solo viaggio in macchina in compagnia per raggiungere la partenza della discesa in canoa con tutte le attrezzature necessarie.
All'arrivo con le canoe (generalmente alla sede di un'asssociazione), basta che uno dei partecipanti utilizzi la bicicletta per riprendere il pulmino. La bici normalmente si riesce a caricare senza difficoltà nel bagagliaio, per poi guidare fino all'arrivo.
In questo modo si risparmia un viaggio di andata e ritorno con una seconda auto.
Successivamente ho capito che la bicicletta mi permetteva di organizzare discese in canoa anche quando non avevo a disposizione qualcuno che mi accompagnasse a riprendere l'auto.
Basta scaricare la canoa alla partenza.
Poi si parcheggia la macchina all'arrivo, si scarica la bicicletta e la si usa per raggiungere la canoa alla partenza.
A quel punto è possibile in alternativa parcheggiare la bicicletta e poi tornare a prenderla con la macchina (4 volte il percorso in mcchina, 1 volta in canoa ed una volta in bicicletta), oppure caricare la bicicletta in canoa (2 volte il tragitto in macchina 1 in bicicletta ed 1 in canoa).
Con l'ultima opzione, l'uso della bicicletta consente .
Automobile parcheggiata all'arrivo della discesa, e pronta con i bagagli per raggiungere la canoa alla partenza.
In una canoa da 16 piedi, non è difficilecaricare una normale bicicletta senza smontarla, ed avanzando spazio per i bagagli.
Insolita canoa con manubrio.
In bicicletta tra le rapide.
Chi non ha mai visto un automezzo anfibio passare dalla strada alla navigazione, senza rimanerne affascinato?
Chi non ha mai sognato nel vedere un pedalò schivolare in silenzio sull'acqua spinto solo dai pedali?
Chi non ha mai sognato di potersi spingere con le proprie forze ovunque, superando indifferentemente fiumi, laghi, strade sterrate, percorsi in pendenza, sentieri in mezzo al verde?
Con una canoa canadese, un carrellino, ed una bicicletta si può fare tutto questo!
E poi..., Con gli esperimenti ciclistici descritti in precedenza, ero riuscito in effetti di ridurre i viaggi in macchina, e di ridurre lo spreco di tempo dedicato ai recuperi, ma gli spostamenti su strada rimanevano sempre prevalenti su quelli in canoa per kilometri, e spesso anche per il tempo richiesto.
Infine mi dispiaceva "dover" bruciare carburante in automobile per poter praticare un' attività ecologica come la canoa.
Così ho finalmente deciso di utilizzare un carrellino autocostruito, per eseguire le discese del fiume ed i relativi recuperi, senza utilizzare l'automobile.
Ho la fortuna di abitare vicino ad un fiume faantastico per praticare la canoa (il Ticino), ed immerso in un parco naturale ricco di meravigliosi percorsi ciclabili in gran parte interdetti alla circolazione delle automobli.
Da qualche anno, inoltre, in aggiunta alle stradine di campagna che costeggiano canali e campi coltivati in campagna, oltre ai sentieri che si addentrano nei boschi che costeggiano il fiume, anche in città sono comparse molte piste ciclabili.
Così è possibile utilizzare la bicicletta per trainare la canoa su percorsi molto lunghi senza quasi dover incrociare le strade frequentate dagli autoveicoli.
Ecco il mio percorso percorso di prova
Ed ecco i risultati:
Canoa a rimorchio della bicicletta.
Stivaggio della bicicletta e del carrello nella canoa.
Il carrellino si è rivelato scorrevole, stabile ed affidabile anche dopo sollecitazioni prolungate su percorsi sconnessi.
La bicicletta non è stata molto rallentata dall'ingombrante carrello, né si sono evidenziate difficoltà nella guida.
Anche sulle discese ripide (affrontate con prudenza), e ad alta velocità non ho avuto alcuna sensazione di pericolo, o di instabilità del mezzo.
È opportuno fisare il carico ed i bagagli nella canoa durante il trasporto su strada, perchè sugli sterrati, pagaie, telefoni, ed altri oggetti, saltano, rimbalzano, e creano un gran baccano.
Rimangono dei buoni "angoli di attacco e di uscita" che permettono di affrontare con serenità dossi e cunette.
Le salite, invece sono molto diverse da superare con il rimorchio, ed anche pendenze apparentemente poco impressionanti, sono in grado di fermare completamente il "TIR a pedali"; anche inserendo sulla bicicletta un rapporto corto, la ruota motrice oltre una certa pendenza "sgomma" e non si riesce ad avanzare.
Bisogna ricordarsi che le ruote della canoa passeranno in punti diversi da quelle della bicicletta;
Per questa ragione sulle strade sterrate con l'erba al centro e le righe laterali di terra battuta, o le ruote della bicicletta, o quelle del carrello, ootoleranno sull'erba soffice.
Se si decide di rimanere con la bicicletta sulla striscia di terra compatta, la ruota della canoa sul ciglio della strada rischia di colpire rami sporgenti, impigliarsi nei rovi, a addirittura scendere dalla banchina.
Anche in acqua la canoa, stivata con tutte le attrezzature ciclistiche, si è rivelata stabile, ben assettata, e facile da condurre.
Non mi azzarderei a percorrere rapide di 3° o ° grado (non vorrei mai rischare di perdere in un solo colpo la mia preziosa canoa, la mia amata bicicletta, ed il carrello che mi ha impegnato tanto nella costruzione), ma mi sentivo perfettamente a mio agio anche tra le correnti, le morte, e le rapidelle del Ticino.
La prossima sfida a cui sto già pensando è la costruzione di un "timone" di traino universale, e velocissimo da montare.